Attenzione alle bandiere rosse in amore

Attenzione alle bandiere rosse in amore

Quando un desiderio d’ amore diventa bisogno? Quali sono le sei bandiere rosse in amore? In che modo la terapia online può aiutare a identificare i segnali di tossicità in amore?

 

All’inizio di ogni storia d’amore tutto potrebbe presentarsi come idilliaco, perfetto. Ci si ama, c’è empatia, complicità, sessualità, vicinanza, rispetto. Si vivono insieme momenti importanti, ci si confida, ci si apre all’altro, si fanno sogni o progetti per il futuro con quell’uomo o quella donna che sentiamo come la persona perfetta per noi. E’ bene precisare che anche nella storia iniziata nel migliore dei modi potrebbero, nel tempo, rappresentarsi le prime avvisaglie di qualcosa che non va.

 

Coltivare il sogno senza il bisogno

Proprio all’inizio della storia è altresì importantissimo rendersi conto delle prime bugie, le prime manipolazioni, i primi comportamenti irrispettosi e non chiuderci un occhio per soddisfare il nostro bisogno di amore e di entrare in relazione.

Spesso pur di coltivare un desiderio di amore, cerchiamo di non prestare troppa attenzione a quei campanelli d’allarme che in realtà potrebbero già dai primi tempi farci ravvedere e risparmiare un sacco di situazioni spiacevoli. Coltivare un sogno attaccandosi a un bisogno (bisogno di amore, bisogno di essere apprezzati, bisogno di vicinanza e intimità, bisogno di autostima), infatti, è semplicemente un’altra forma di attaccamento. Controproducente e lontana dalla serenità e dall’amore vero.

Le sei bandiere rosse in amore

Spesso non si rende conto che una determinata relazione ci sta prosciugando e ci sta facendo vivere in una sorta di limbo, fatto di alti e bassi, dove ci si sente privi di forze, confusi e perennemente stanchi, tristi o arrabbiati.

Vediamo insieme quali sono i primi sei campanelli d’allarme che dovrebbero farci riflettere sulla nostra relazione e sulla potenziale tossicità di un qualunque rapporto:

  1. mancanza di ascolto: il partner non ascolta il proprio compagno o la propria compagna e non prende in considerazione i suoi reali bisogni, le sue necessità, nè tantomeno il suo punto di vista su scelte da prendere in coppia e non come singoli;
  2. controllo: il partner sorveglia in maniera smodata il proprio compagno o la propria compagna (cellulare, cerchia di amici, modi di fare e di vestire);
  3. ansia causata dalla relazione: il partner può provocare uno stato d’ansia costante o occasionale nell’altro, mettendo in atto comportamenti come critiche, minacce, toni aggressivi. La vittima pur di non litigare tenderà a fare silenzio, a non irritare il compagno o la compagna, a vivere un’ansia costante per il timore di contraddirlo o incattivire. Diventare invisibili e accusare sintomi fisici e psicologici è il primo segno concreto del vivere una relazione tossica;
  4. evitare confronti: sempre per paura di allontanare l’altro o di scontentare, i confronti e le discussioni cercano di essere  archiviate, anche quelle sul rapporto stesso. Un’altra casistica è quella in cui si cerca di avere un confronto aperto e diretto senza riuscire ad ottenerlo. Si potrebbe avere un partner che urla e espone domande ripetute e insistenti per cercare di chiarire una situazione proprio per la scarsa capacità di ascolto; e dall’altro lato un compagno o una compagna che interpreta questo modo di fare come guerra aperta e risponderà con il silenzio più estremo. In entrambi i casi se non c’è modo di avere un confronto, e tutti i tentativi cordiali falliscono, allora siamo di fronte a una situazione tutt’altro che sana;
  5. colpa e manipolazione: la colpa è un espediente molto diffuso nelle relazioni tossiche  e manipolatorie. Uno dei due fa sentire perennemente in colpa l’altro anche per cose inesistenti. Oppure si cerca di far credere all’altro di essere troppo sensibile senza prendere atto dei suoi comportamenti irrispettosi o violenti. Il partner pericoloso cercherà sempre di sviare l’attenzione dalla situazione e incentrarla sulla vittima e sul suo sentire, ovviamente per uscirne pulito;
  6. disprezzo: le critiche, gli insulti, i gesti sprezzanti, sono tutti campanelli di allarme di una storia tutt’altro che idilliaca. Disprezzare l’altro non è certo un segnale di amore e complicità, tanto meno se fatto con modi fini e con sarcasmo. Gli insulti restano insulti e l’altro dovrebbe ben ravvedersi da chi ha realmente di fronte.

 

Cosa può fare la terapia online

Attraverso la terapia online è possibile valutare in maniera oggettiva e approfondita una relazione e il suo grado di tossicità, nonché per imparare e interpretare al meglio le tecniche per individuare le cosiddette “bandiere rosse’’ in amore.  Una relazione malsana, infatti, non potrà mai alimentare il benessere e la felicità di nessuno dei due membri della coppia.

E’ importante, altresì, imparare a riconoscere le prime avvisaglie e trattarle in terapia attraverso un percorso che ha come scopo ultimo quello di tornare ad amarsi, di coltivare il rispetto di sé e l’amor proprio, di avere gli strumenti giusti per capire quando è il momento di lasciare andare e mettere il proprio benessere e la propria felicità al centro della nostra vita.

Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.

Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp  370 32 17 351.

 

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