Attacchi di panico: 5 cose da sapere

Attacchi di panico: 5 cose da sapere

Quali sono le cause psicologiche che sono alla base degli attacchi di panico? Che cosa li scatena? Quali sono le 5 cose che devi sapere e che ti possono cambiare la prospettiva con cui guardi al problema?

Gli attacchi di panico sono manifestazioni episodiche di intensa e improvvisa paura, per cui l’ansia diventa eccessiva e incontrollabile. Essi sono accompagnati da intense sensazioni somatiche e psicologiche. Chi è costretto a convivere con gli attacchi di panico sa bene quanto sia difficile rapportarsi con le proprie paure.
Le paure che vengono sperimentate diventano una sorta di protezione nei confronti del mondo esterno, tanto che spesso non è casuale che gli attacchi di panico si associano a delle fobie che non si riescono a gestire. Così che attività del tutto normali come uscire di casa, prendere l’ascensore, guidare la macchina, prendere i mezzi di trasporto (come autobus, tram o treno) o semplicemente ritrovarsi in mezzo alla folla diventano situazioni che possono scatenare il panico.
La prima reazione che la persona metterà in atto per non essere colto da un attacco di panico sarà quella di evitare tutte le situazioni che possono scatenarlo. In questo modo, la vita scorre con sofferenza dato che ci si autoinfligge uno stile di vita limitante che vieta la possibilità di muoversi liberamente nel mondo. Ma quali sono le cause psicologiche che sottendono gli attacchi di panico?

Cosa sono gli attacchi di panico e come si manifestano

Gli attacchi di panico sopraggiungono sempre in determinate fasi del ciclo di vita di una persona a cui si dovrebbe porre attenzione per comprendere il motivo per cui si manifestano proprio in quel momento. Invece la prima reazione, è sottovalutarli, cosa che non faremo mai se ci facesse male un organo come il cuore rivolgendosi immediatamente ad un cardiologo, così la persona che convive con gli attacchi di panico spesso decide di non fare niente e di attuare delle strategie che sono delle tentate soluzioni rinforzando il pensiero che tanto non c’è una soluzione definitiva al problema e che l’unica via possibile è restare nella zona di comfort.
In questo modo con il passare degli anni il problema permane cronicizzandosi e andandosi a strutturare nella personalità. Cosa accadrebbe se invece comprendessimo che il sopraggiungere del panico in quel determinato momento della vita è un segnale ben preciso che qualcosa ci sta allontanando dalla nostra vera essenza. Sì, proprio così.
Quante volte ci siamo adattati a seguire regole sociali pensando di fare la cosa giusta ma subito dopo abbiamo iniziato ad avvertire un malessere generale? Quante volte ci siamo detti di non frequentare più persone che non ci restituiscono un’immagine positiva di noi stessi e per quieto vivere abbiamo continuato dimenticando di mettere al primo posto il nostro benessere decidendo di lasciare andare definitivamente quelle persone?
Quante volte abbiamo seguito un percorso universitario motivato più dalle aspettative genitoriali piuttosto che dalla vera passione per quel tipo di studi? Si possono fare tanti esempi, ma il problema è che il panico sopraggiunge quando alcune situazioni intorno a noi o delle relazioni ci soffocano l’anima e ci fanno perdere la nostra energia creatrice di cui tutti noi disponiamo.

Attacchi di panico: quali sono le cause psicologiche

Diverse sono le ragioni per cui sopraggiungono gli attacchi di panico. Spesso ci sono dei ruoli troppo rigidi a cui bisogna adempiere, è il caso ad esempio della brava bambina o della pecora nera della famiglia, la moglie che si dedica solo alla famiglia mettendo da parte le sue ambizioni, la madre troppo accogliente, il lavoratore sempre efficiente e puntuale, ecc.
Sono tutti ruoli rigidi che ingabbiano e non permettono la possibilità di mostrare altri comportamenti, perché creano un’aspettativa nel proprio contesto di riferimento per cui “bisogna agire secondo un ruolo, perché così si aspettano gli altri”. La paura di un rifiuto o di essere criticati porta a recitare un copione, che si rivela una mera finzione.
In questo modo, ci si muove nel mondo secondo aspettative che creano sofferenza, per cui insistere nel non voler abdicare quel ruolo per essere finalmente se stessi significa il sopraggiungere degli attacchi di panico, i quali stanno a segnalare che è ora di cambiare e cedere per non impazzire. Spesso sono proprio le idee apprese nel contesto familiare e culturale a mantenere il problema per cui si tentano delle soluzioni inadeguate che vanno a rinforzare ancora di più i sintomi.

5 cose che devi sapere per gestire gli attacchi di panico

Gli attacchi di panico si manifestano con svariati sintomi: sudorazione, tremori, vertigini, dispnea, torpore, battito cardiaco accelerato, problemi respiratori, sensazione di irrealtà, nausea, brividi o vampate di calore e paura di morire. Generalmente sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita critici possono scatenare il panico e favorire la comparsa dei sintomi sopra menzionati.

Tra gli eventi di vita che possono dare origine agli attacchi di panico troviamo (ma ce ne sono tanti altri che sono più subdoli e non precipitanti come quelli che elenco di seguito):

  • la perdita o la malattia di una persona significativa,
  • l’essere vittima di una qualche forma di violenza,
  • problemi finanziari e lavorativi,
  • il matrimonio o la convivenza,
  • la separazione.

Ci sono 5 cose che devi sapere e che possono aiutarti a comprendere che gli attacchi di panico possono essere eliminati definitivamente. Spesso i pensieri negativi associati alla comparsa di un attacco di panico hanno il potere di farti pensare che tanto una via d’uscita non c’è, in realtà sono proprio le credenze sbagliate a mantenerti nel problema.

Queste sono le 5 cose che devi sapere e che possono cambiare il tuo punto di vista, ritrovando l’ottimismo necessario per stare bene:

Utilizzo corretto della respirazione 

Una tecnica molto utile per aiutarti a gestire un episodio di attacco di panico è l’utilizzo corretto della respirazione. Accade che durante un episodio di panico la respirazione avviene principalmente nella parte alta del torace, ciò comporta nella persona ansiosa la sensazione di una mancanza d’aria (o dispnea) che porta all’iperventilazione.
L’iperventilazione è la causa che va a peggiorare i sintomi d’ansia e gli attacchi di panico. Al contrario, respirando con il diaframma, aumenteremo il volume polmonare andando a produrre un effetto rilassante in grado di alleviare l’ansia e i sintomi somatici degli attacchi di panico. È importante respirare lentamente e profondamente, facendo delle pause tra un’inspirazione e un’espirazione in cui l’aria viene trattenuta per 4 secondi. Ancora meglio, sarebbe iniziare a praticare la respirazione yoga allenandosi giornalmente.

Supporto di uno psicologo

Chi ha sperimentato gli attacchi di panico nella sua vita sa benissimo che la prima reazione è quella di evitare tutte le situazioni che possono scatenarli, isolandosi in casa e diventando dipendenti dalla famiglia o dal partner anche per gli spostamenti. Questa situazione crea nella persona ansiosa una bassa autostima e tristezza (con sintomi depressivi) per non poter condurre una vita normale.
Per non fare in modo che questa situazione di dipendenza duri a lungo, è necessario rivolgersi immediatamente, dopo il primo episodio di attacco di panico, ad uno psicologo che accompagnerà la persona ansiosa in un percorso di conoscenza delle cause che hanno scatenato il disturbo consigliando le strategie più idonee per fronteggiarlo fino alla sua completa eliminazione.

Non sentirsi in colpa

Non è colpa tua! Spesso la persona ansiosa che ha sperimentato almeno una volta nella sua vita un episodio di attacco di panico tende a ritenere che sia colpa sua perché avendo tentato diverse strategie non è riuscito a risolvere il problema. Il sentirsi in colpa dipende pure dal sentirsi un peso nei confronti della propria famiglia o del partner, da cui si diventa sempre più dipendenti delegandogli la propria autonomia.
Devi sapere che il giungere degli attacchi di panico, in un particolare momento della tua vita, può avere un significato trasformativo della vita che conducevi prima. Ti stanno segnalando che ti sei rinchiuso in un ruolo rigido che reprime la tua vera essenza, o che un evento improvviso ha spazzato tutte le tue certezze facendo venire fuori delle paure, o che hai perso la strada per vivere una vita avvolta dalla finzione lasciandoti circondare da persone che non ti comprendono e non ti lasciano realizzare. Per questo dovresti comprendere che la malattia è sempre un segnale che ti indica la strada verso un cambiamento migliore per te stesso.

Evitare soluzioni che non hanno sortito effetti

Devi sapere che le soluzioni tentate che non hanno prodotto nessun miglioramento dei sintomi, mantengono il problema. Ti sei chiesto come fare per eliminare i sintomi, così ti sei messo a provare tutte le soluzioni possibili ma senza successo. È chiaro che tu hai fatto del tuo meglio, ma non avendo conoscenze specifiche per fronteggiare il problema ti sei ritrovato molto spesso al punto di partenza. Per questo devi sapere che rivolgerti ad uno psicoterapeuta ti aiuterà a trovare le strategie corrette da subito, senza fare numerosi tentativi che non producono i risultati sperati.

Non arrendersi riducendo la propria autonomia

La perdita di autonomia che stai vivendo, ti sta segnalando che hai adottato come strategia l’evitare le situazioni scatenanti gli attacchi di panico. Cosa succede se assecondi la riduzione dell’autonomia a causa della paura che gli attacchi di panico si possano ripresentare?
Succede che ti arrendi al problema, utilizzando i sintomi come un modo per ottenere vantaggi con la tua famiglia o il tuo partner. Potrebbe essere che hai bisogno di protezione, o che hai paura di crescere, o che hai paura di non farcela a risolvere i tuoi problemi quotidiani, o che preferisci delegare, assecondando ruoli imposti dal tuo contesto con cui tu colludi, che prenderti la responsabilità di far emergere il tuo potenziale e la tua personalità. In tutti questi casi, stai abbandonando la possibilità di esprimere te stesso e di realizzarti per ricercare delle rassicurazioni al tuo valore che sei in grado di darti da solo.

 L’intervento psicologico con gli attacchi di panico

Se non hai voglia di recarti presso lo studio di uno psicologo della tua città, a causa del fatto che fai fatica a spostarti autonomamente, è stato dimostrato che la consulenza psicologica online è molto efficace per eliminare gli attacchi di panico. Dopo un primo colloquio di consulenza in cui viene ricostruita la storia del problema, si concordano degli obiettivi per iniziare un percorso di terapia online.
Il fine della terapia è di comprendere tutte le soluzioni tentate, proponendo la sperimentazione di nuove strategie che vanno gradualmente ad eliminare gli attacchi di panico. Sarà fondamentale andare a contestualizzare anche l’esordio degli attacchi di panico e la funzione relazionale all’interno del proprio contesto familiare. La ripresa di un’autonomia e indipendenza della persona ansiosa sarà l’obiettivo finale su cui dovrà orientarsi il progetto terapeutico.

Solo tu puoi essere il vero protagonista della tua vita, per questo non farti demoralizzare dalle tue paure. Loro si sono rivelate a te per aiutarti a riconnetterti con la tua anima e a ricentrarti su te stesso per realizzarti pienamente nella vita.

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